...perchè del resto alla fine di un viaggio c'è sempre un viaggio da ricominciare...





lunedì 15 aprile 2013

Quanto tempo e ancora?

Mi sento in un bellissimo incubo. O in un bruttissimo sogno. No, credo che bellissimo incubo renda meglio. Perché è bello, cavolo, mi piace, ci sto bene. E' pericoloso, è giocare con il fuoco. Ma mi piace. Mi sembra di essere tornata indietro di non so quanti anni... Otto? Nove? Siamo ritornati a quel punto. Quel tipo di rapporto a cui ho pensato per tutti questi anni, a volte più, a volte meno, a volte, per fortuna, me ne sono dimenticata.
Siamo di nuovo a quel punto, con dei vantaggi: siamo più grandi, siamo più maturi, sappiamo quello che stiamo dicendo e facendo. Ma c'è anche l'altro lato della medaglia: quelle persone che ci hanno fatto crescere, maturare, e che hanno dato una consapevolezza a quei gesti. Come era stato, il nostro è un rapportarsi a tarda notte, quando tutti dormono, nessuno vede. Nemmeno noi ci vediamo, in effetti: proprio come in passato, tutto a debita distanza, dietro allo schermo. Per certi versi sembra che tutti questi anni non siano passati e se prima eravamo innocenti adesso siamo solo degli incoscienti. Scriverlo mi mette i brividi. Nascondere pure, ma fa parte del gioco, come lo schermo.
Se andiamo a vedere, il nostro rapporto è nato quando avevamo 6 anni, ed è sempre andato in questa direzione, ovviamente con le differenze delle età.
Per me tu rappresenti un tunnel dal quale non riesco a uscire. Ci provo, ma non ci riesco. Non posso non pensare che a 16 anni avevo tutto il potere di dirottare la cosa a mio (nostro?) piacimento e magari adesso saremmo in una situazione diversa.
Ma mi piace, mi piace sentirti, mi piace parlare. Mi piace e voglio continuare così anche se non so dove andremo.